Scoperte attuali e prospettive future nella ricerca sulle proprietà terapeutiche del cannabidiolo
Le piante di cannabis sativa sono conosciute da millenni e nel corso della storia sono state spesso utilizzate per le loro proprietà terapeutiche.
Recentemente, il cannabidiolo (CBD), uno dei principi attivi della cannabis sativa, si sta trovando sempre di più al centro dell'attenzione proprio in virtù dei suoi effetti che, in base a diverse ricerche scientifiche, sembrerebbero renderlo un potenziale alleato per la salute.
Purtroppo, molto spesso le polemiche che ruotano intorno a questa pianta rendono difficoltoso parlarne in modo spassionato, specialmente quando ci si addentra in ambiti delicati come quello medico.
In questo articolo cercheremo di affrontare l’argomento mettendo da parte qualsiasi pregiudizio e affidandoci esclusivamente a quelle risposte che la ricerca ci ha fornito fino a questo momento: il nostro obiettivo sarà quello di trovare una risposta oggettiva al diffuso interrogativo “Cos’è il CBD e qual è la verità sui suoi effetti benefici?”.
CBD e sistema endocannabinoide: come agisce sul nostro organismo?
Il cannabidiolo (CBD) è un composto presente nella Cannabis sativa e scoperto nel lontano 1942.
È capace di interagire con il sistema endocannabinoide (ECS) umano, un gruppo di recettori nervosi coinvolti nel mantenimento dell’omeostasi del nostro organismo e nella regolazione di funzioni come il sonno, l'umore, l'appetito, il dolore e la risposta immunitaria.
Il CBD agisce sul nostro corpo principalmente in modo indiretto, modulando in particolare i recettori CB1 e CB2 dell’ECS . Attraverso questa interazione può influenzare la produzione e il rilascio di neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina e il glutammato, che sono noti per rivestire un importante ruolo sul benessere psicologico e cognitivo.
Il cannabidiolo è privo di effetti psicotropi ed è considerato una sostanza non tossica e ben tollerata. Tuttavia può interagire con alcuni farmaci o causare alcuni effetti collaterali come sonnolenza o secchezza delle fauci.
Gli effetti del CBD sull'ansia e sullo stress: evidenze scientifiche
Secondo diversi studi, il CBD può aiutare a combattere ansia e stress inducendo uno stato di rilassamento che riduce i livelli di tensione e i sintomi associati, come l’ irritabilità e le palpitazioni. Ciò sarebbe legato all’incremento nella produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che, come abbiamo visto in precedenza, viene modulato dal sistema endocannabinoide e che contribuisce a migliorare il benessere psicologico, influenzando positivamente la qualità della vita.
Tra le ricerche più interessanti eseguite in merito possiamo citare:
- uno studio pubblicato nel 2019 nel Brazilian Journal of Medical and Biological Research che ha misurato i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, in 11 volontari sani dopo aver assunto CBD o placebo. La ricerca ha dimostrato che il cannabidiolo interagisce con la secrezione di cortisolo e potrebbe bloccarla, riducendo così lo stress;
- uno studio pubblicato nel 2019 su The Permanente Journal che ha valutato gli effetti del CBD sull’ansia in 72 volontari con di questo genere. La ricerca ha rilevato che, in seguito all’assunzione di cannabidiolo, una buona parte dei pazienti ha riferito una diminuzione dei livelli di ansia e stress già entro il primo mese;
- uno studio del 2020 pubblicato sulla rivista Neuron che ha indagato il meccanismo d’azione della cannabis nell’ansia da stress in modelli animali. È stato scoperto che lo stress cronico provoca un accoppiamento neuronale tra l’amigdala e la corteccia prefrontale mediale, due aree cerebrali coinvolte nella regolazione delle emozioni. Questo accoppiamento causa lo sviluppo di ansia nei topi esposti allo stress. Lo studio ha anche dimostrato che la cannabis può interrompere questo accoppiamento neuronale e prevenire l’ansia da stress.
Come il CBD può migliorare la qualità del sonno
Per quanto riguarda l’insonnia, è necessario specificare che questo disturbo è spesso provocato proprio da situazioni di stress cronico che impediscono all’individuo di riposare in modo adeguato. Pertanto, gli stessi effetti del CBD citati nel paragrafo precedente valgono come esempi di potenzialità terapeutica nei confronti dell’insonnia stessa.
In particolare lo studio del 2019 pubblicato su The Permanente Journal e descritto poc’anzi è stato condotto anche in relazione ai disturbi del sonno e ha evidenziati notevoli miglioramenti in seguito all’assunzione del cannabidiolo da parte dei volontari.
Inoltre, altre recenti ricerche suggeriscono che il CBD possa:
- agevolare il rilassamento favorendo l’addormentamento;
- aumentare la durata e la profondità del sonno;
- ridurre la sensazione di stanchezza durante la veglia;
- favorire la ripresa del sonno durante i risvegli notturni.
Il CBD sembrerebbe quindi essere un rimedio naturale ed efficace per combattere l’insonnia e migliorare il benessere fisico e mentale delle persone che ne soffrono. Tuttavia, è importante ricordare che in merito a queste osservazioni, così come a quelle fatte nel paragrafo precedente, la scienza ha ancora molto da scoprire e una risposta definitiva potrà essere data solo con ulteriori e più approfondite ricerche.
In conclusione
Questo testo è stato scritto a puro scopo informativo e si è focalizzato sulle proprietà terapeutiche del cannabidiolo (CBD), uno dei principi attivi della cannabis sativa, che sembrerebbe avere effetti benefici sulla salute.
Tuttavia, è bene ricordare che in Italia i prodotti a base di CBD come gli oli, i cristalli e le infiorescenze di canapa legale possono essere acquistati presso i rivenditori autorizzati, come il noto eCommerce Justbob, solo a scopo collezionistico e non possono essere consumati in alcun modo. Le informazioni presentate in questo testo sono basate sulle ricerche scientifiche attualmente disponibili, ma ulteriori studi sono necessari per ottenere una risposta definitiva sulla efficacia del CBD nel trattamento dell'ansia, dello stress e dell'insonnia.
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