I simboli sulle etichette e le indicazioni sulla provenienza del capo non vengono messi a caso: il loro inserimento è previsto dalla legge. Ma al di là di normative, obblighi e divieti, conoscerne il significato può aiutare a preservare gli indumenti da eventuali danni e a mantenerli come nuovi a lungo.
Detergenti, stiratura, asciugatura, temperature e uso di solventi non saranno più un problema: nelle prossime righe verranno descritte tutte le indicazioni per leggere i cartellini per abbigliamento ed eseguire una manutenzione a prova di errore.
Cartellini per l'abbigliamento, le informazioni che devono contenere
Prima di passare ai simboli, occorre ricordare quali sono le indicazioni che le etichette e i cartellini per abbigliamento devono contenere. Quelli inerenti al settore tessile devono includere indicazioni su:
• brand
• manutenzione e lavaggio
• composizione e percentuali dei singoli materiali
• taglia e relative schede comparative per le scale adottate in altri Paesi.
Per le aziende italiane, inoltre, è obbligatorio inserire anche il paese di produzione.
Il significato dei simboli sui cartellini
Contrariamente all'opinione comune, interpretare la simbologia delle etichette non è così difficile come sembra. Con le opportune conoscenze e usando la logica chiunque riuscirà ad ottenere risultati impeccabili, in molti casi senza ricorrere ai servizi di una lavanderia.
Partiamo dal disegno della vaschetta: quando questa contiene l'indicazione 40°, 60° o 90° vuol dire che l'indumento si può lavare a quella temperatura, che costituisce il limite massimo da non oltrepassare. Nel caso in cui sia presente una crocetta sopra, il capo non va lavato in alcun modo, mentre la raffigurazione di una mano indicherà il divieto di utilizzare la lavatrice.
Quanto all'asciugatura, il simbolo di riferimento è un cerchio. Se questo include un punto all'interno, la temperatura deve essere pari a 60°; in presenza di 2 punti, si potrà andare oltre questo valore. Il simbolo sbarrato indica la non idoneità del vestito al contatto diretto con l'aria calda.
Passando al ferro da stiro, l'inserimento di uno, due o tre punti dentro l'immagine è legato all'intensità del calore (tiepido, medio-caldo, caldo), mentre la crocetta comunica l'incompatibilità della piastra con il tessuto.
Il simbolo del candeggio è un triangolo equilatero: se è sbarrato non è possibile effettuarlo, se è vuoto il materiale è adatto al trattamento, mentre la scritta Cl significa che si può eseguire soltanto in acqua fredda.
Degni di attenzione gli indicatori per il lavaggio a secco, raffigurati con un cerchio e una lettera. La A significa che il capo è adatto a tutti i tipi di solvente, la P e la F solo per alcuni. Nel primo caso i liquidi chimici idonei includono tra le opzioni il tetracloroetilene e il monofluoro-triclorometano, mentre il secondo li esclude. La presenza di una crocetta comunica, come sempre, l'incompatibilità della procedura al tessuto.
Simboli sulle etichette, perché è necessario riportarli?
L'esigenza di inserire simboli nei cartellini per l'abbigliamento nasce dalla necessità di lavare, stirare ed eseguire una manutenzione corretta sui tessuti, nonché di evitarne rotture, scolorimenti e cedimenti prematuri. Ma attenzione: a trarne beneficio non sono soltanto i consumatori, che tratteranno e conserveranno al meglio i loro vestiti.
Riportare questo tipo di indicazioni è anche nell'interesse delle aziende tessili e dei laboratori artigianali dediti al confezionamento di abiti. In tal modo aggireranno ogni rischio di reclamo per uso improprio da parte dei clienti, delegando loro qualsiasi responsabilità sulla cura e sulla conservazione degli indumenti.
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ReplyDeletethe creation of beauty is art.