La lettera di Enzo, marito tradito

"Amore mio, per te farei di tutto e lo sai. E tu invece ti faresti tutti". 

Inizia così la scioccante lettera scritta da Enzo, marito tradito, e pubblicata a tutta pagina sul Corriere della Sera. E non solo Enzo ha comprato un' intera pagina sul Corriere, ma ha aperto anche una pagina Facebook .

Trovata pubblicitaria? O il semplice sfogo di una persona ferita? 

La discussione impazza in rete e la maggior parte degli utenti si schiera dalla parte di Enzo, per 7 anni vittima dei tradimenti della moglie.

L'infedeltà è senza dubbio un tema scottante; tutti nel corso della vita, ci siamo sicuramente trovati a tradire o a subire un tradimento. 

Personalmente, ho una visione molto rigida della questione: chi ama veramente non tradisce. Il tradimento è un sintomo di insofferenza, mancanza di amore. Siamo uomini, non animali, e possiamo resistere alle mere tentazioni carnali. Perdonare? Credo sia difficile e per spiegarvi il perchè mi approprio delle parole di un utente di un forum: 

"L'altro giorno la signora che si occupa delle mie faccende di casa (la signora Pandora) mi ha rotto un vaso di cristallo. L'ho trovato a pezzi nella spazzatura, la sera rincasando.
Per carità, Pandora è bravissima, però inavvertitamente mi ha rotto il vaso.
Ora, io posso anche perdonare Pandora perchè mi ha rotto il vaso.
Posso anche rielaborare gli eventi ed ammettere che io ho avuto delle responsabilità, lasciando il vaso su una mensola malsicura.Posso anche pensare che il destino beffardo abbia avuto un ruolo, e che sia io che Pandora siamo solo delle vittime.
Però il vaso è rotto. E' un fatto.
Si può perdonare il vaso rotto nella speranza che esso si aggiusti?
Mi sa di no.
L'amore tradito più o meno è uguale al vaso rotto"

Voi invece cosa ne pensate? Siete mai stati traditi o avete tradito?

Si può perdonare un tradimento? E che ve ne pare del gesto plateale di Enzo?